La prossima Legge di Bilancio 2026 potrebbe introdurre una vera e propria riforma degli incentivi alle imprese, con l’obiettivo dichiarato di semplificare l’accesso alle agevolazioni e rafforzare l’impatto sulle PMI, che rappresentano da sempre la spina dorsale del tessuto produttivo italiano.
Tra le ipotesi più rilevanti c’è quella di unificare i crediti d’imposta Transizione 4.0 e 5.0 in un unico strumento nazionale. Un cambiamento che potrebbe rappresentare un’importante semplificazione per le imprese, alle prese negli ultimi anni con normative complesse, finestre temporali ristrette e criteri di accesso spesso mutevoli.
L’unificazione avrebbe diversi vantaggi:
Maggiore chiarezza normativa
Riduzione della burocrazia
Tempistiche di accesso più rapide
Maggiore coerenza tra obiettivi digitali ed ecologici
Per le PMI, ciò significherebbe poter contare su un canale semplificato per investimenti in macchinari innovativi, digitalizzazione dei processi e efficientamento energetico, con requisiti più stabili e orientati all’innovazione sostenibile.
Un altro elemento chiave riguarda il destino degli attuali crediti d’imposta per ricerca e sviluppo, in scadenza a fine anno. Secondo le anticipazioni, si starebbe lavorando a un nuovo pacchetto di agevolazioni dedicate a:
Ricerca applicata
Sviluppo sperimentale
Progetti green
Integrazione tra tecnologie e sostenibilità ambientale
In questo scenario, le imprese innovative – in particolare le PMI – potrebbero beneficiare di un sostegno più stabile, strutturato e coerente con le sfide della transizione digitale ed energetica.
A supporto del sistema, è allo studio anche la proroga del Fondo di Garanzia per le PMI, strumento già ampiamente utilizzato durante la pandemia e nel periodo post-COVID per favorire l’accesso al credito bancario.
Il Governo ipotizza una dotazione complessiva di circa 2 miliardi di euro, che permetterebbe a migliaia di imprese di ottenere finanziamenti garantiti e agevolati, rafforzando la capacità di investimento e la liquidità operativa.
Per le PMI, il possibile riordino degli incentivi non è solo una notizia da monitorare: è una vera e propria occasione di riflessione strategica.
In un contesto sempre più competitivo, orientato alla digitalizzazione e alla sostenibilità, è fondamentale iniziare a rivedere le proprie strategie di investimento, analizzare i processi interni e valutare dove e come attivare nuove leve di crescita.
Meno strumenti frammentati, più chiarezza e nuove risorse: il riordino delle agevolazioni previsto nella Legge di Bilancio 2026 potrebbe offrire alle PMI italiane una piattaforma più solida per innovare e crescere.
Il nostro consiglio? Anticipare il cambiamento. Comprendere oggi le direzioni della politica economica nazionale può fare la differenza domani, in termini di competitività, efficienza e sostenibilità.